Termoli vista dal mare (CB)

Posto al centro della costa adriatica molisana, l’antico borgo di Termoli vive la sua storia, le tradizioni e le leggende attraverso il mare: nel mare ha trovato la vita, la sussistenza e celebra la protezione del Santo Patrono; dal mare sono giunti i nemici che causarono tanto dolore e morte ma ad ogni devastazione è sempre seguita la rinascita.

“Il mare dona, il mare porta via”: sembra questo il messaggio sussurrato dallo sciabordio delle onde che si infrangono contro il bel molo piastrellato della passeggiata dei trabucchi, la passeggiata sotto le antiche mura di Termoli dalla quale si gode il panorama scelto come soggetto del francobollo da 600 Lire della XII emissione della serie Turismo. I trabucchi sono “macchine da pesca”: costruzioni in legno affacciate sul mare e ancorate alla terra tramite lunghi tronchi di pino che sembrano formare una passerella; hanno bracci sottili o argani per tendere le reti che permettono la pesca anche quando le condizioni del mare sono proibitive per i pescatori. Pare siano di origine fenicia, abbastanza diffusi lungo la costa meridionale adriatica. foto trabucco di TermoliSono testimonianze affascinanti delle tradizioni di un piccolo mondo antico affacciato sul mare. Un mondo che dal mare ha tratto la propria sussistenza, dal mare ha creato le proprie leggende e sul mare ha forgiato la propria storia. Anche queste mura sono antiche: furono fondate probabilmente nel VI secolo dai Longobardi per difendere il centro divenuto importante vista la sua posizione strategica a guardia della costa adriatica. Inizialmente dovevano essere poco più di un recinto fortificato che offriva rifugio dalle aggressioni che arrivavano sia da terra che dal mare.
Successivamente la difesa delle mura fu rafforzata da otto torrette merlate, mentre un possente torrione in pietra calcarea e arenaria avrebbe dovuto permettere l’avvistamento del nemico da lontano. Col tempo Termoli passò sotto il dominio Normanno e poi sotto quello Svevo. Fu durante questo periodo, nel XIII secolo, sotto la guida dell’imperatore Federico II, che Termoli raggiunse il suo massimo splendore e lo testimoniano la ricostruzione del castello a seguito dei danni provocati dalla flotta veneziana, l’ampliamento della cerchia muraria, l’istituzione di un importante mercato settimanale da tenersi il lunedì entro le mura ed il fatto che proprio qui alla soglia della quarta Crociata si presentarono dei cavalieri per arruolare nuovi guerrieri da unire alla flotta che si sarebbe radunata a Brindisi per partire alla conquista di Gerusalemme. Si unirono a questa impresa il leggendario Conte Oliviero da Termoli e numerosi altri Baroni. Questi fatti sono celebrati nella rievocazione storica che si tiene nella città il terzo sabato di settembre.
Il 5 dicembre 1456 un violentissimo terremoto di magnitudo 7.1 scosse la terra e fece crollare la torre campanaria e la parte superiore della Cattedrale; il castello fu notevolmente danneggiato e l’allora monarca Ferdinando I d’Aragona ne dovette prevedere la ricostruzione, irrobustendo la cinta muraria con torri cilindriche che meglio si adattavano a resistere alle nuove macchine da guerra. Quella grande e imponente che accoglie i visitatori quando accedono al Borgo Antico è proprio una di queste.Foto entrata nel borgo antico di TermoliForse fu da una delle torri o forse fu dall’alto torrione del castello che il 2 agosto 1566 fu avvistata in avvicinamento la flotta di oltre cento navi nemiche capitanate dal pirata saraceno Piyale Pasha, ammiraglio della flotta del Sultano Solimano il Magnifico. Costui era famoso per la crudeltà con cui razziava le coste e metteva a ferro e fuoco tutto ciò che non poteva predare. Coloro che non venivano uccisi finivano in catene e venduti come schiavi. Gli abitanti di Termoli diedero l’allarme e fuggirono nell’entroterra portando con sé quanto potevano. I pirati bombardarono le mura, si riversarono all’interno della città e incendiarono le case, il castello e la cattedrale. Era bella e antica la Cattedrale di Santa Maria, sorta su un tempio pagano preesistente; aveva tre absidi e il pavimento coperto da splendidi mosaici. Custodiva le spoglie di San Basso, il Patrono della città, nascoste in una cripta segreta sotterranea, detta “Grotticella”, successivamente murata per meglio proteggerle. Il tremendo terremoto del secolo precedente l’aveva danneggiata ma era stata ristrutturata. La furia distruttiva dei pirati non la risparmiò e nella devastazione cancellò le fonti d’archivio che documentavano la storia delle origini di Termoli e il ricordo della “Grotticella di San Basso” con il tesoro in essa contenuto. La loro insaziabile ingordigia li portò a rubare anche la campana di Santa Caterina ma questa era pesante e il mare era mosso. Forse la barca che la stava portando via si capovolse o forse i pirati rinunciarono al carico: la campana si inabissò nel mare e da allora i suoi rintocchi avvisano i pescatori all’arrivo di una burrasca.
Le spoglie di San Basso rimasero nell’oblio per circa due secoli. Un giorno, durante i lavori di restauro voluti da Monsignor Giannelli, nei pressi dell’altare fu rinvenuto un cunicolo scavato con cinque gradini che scendevano nei sotterranei. La notizia della scoperta di una cripta misteriosa nascosta nella cattedrale si sparse velocemente tra i termolesi, che si riunirono in attesa, scaldandosi al fuoco di falò improvvisati. Era il 31 dicembre 1760 quando l’allora vescovo Monsignor Giannelli annunciò alla folla il miracoloso ritrovamento nella cripta di un feretro contenente le ossa di San Basso, che furono sistemate in un reliquario ed esposte ai fedeli. Da allora gli spettacoli pirotecnici che la notte di Capodanno incendiano il cielo a festa e si specchiano nel mare illuminandolo di colori vivaci rievocano i festeggiamenti dei termolesi per il ritrovamento delle ossa del loro Santo Patrono.
Nessuno sa con certezza a chi appartengano davvero queste reliquie e come siano arrivate a Termoli per la prima volta: la leggenda ci narra che queste arrivarono dal mare all’interno di un sarcofago di marmo, spinte dalla corrente e furono ritrovate da dei pescatori intorno all’anno mille. Forse si tratta del San Basso che fu Vescovo e Martire a Nizza nel III secolo o forse quello che fu Vescovo e Martire a Lucera tra il I e il II secolo. In ogni caso i Termolesi ogni anno lo festeggiano il 3 e il 4 agosto con una festa molto sentita scandita da messe solenni, concerti e spettacoli pirotecnici, durante la quale la statua del Santo è portata in processione al mare e per mare, accompagnata da un corteo di pescherecci, scortata dalle autorità, dai corpi militari in alta uniforme e dalla banda e accolta dagli applausi della gente rimasta a terra che si raccoglie sui moli in fervente attesa. Al largo, a nord di Termoli, il lancio della corona in ricordo di tutti i “caduti del mare” è seguita dalla benedizione del Vescovo.
“Il mare prende, il mare dona” e questo Termoli lo sa molto bene.

Città Termoli

Provincia Campobasso

Regione Molise

Coordinate GPS 42°00′10″N 14°59′41″E

Come arrivare

In auto: da Campobasso. Prendere la Strada Statale SS 647 (strada statale Bifernina, diramazione B), proseguire per poco più di 60 km seguendo le indicazioni per Termoli.

In treno: Stazione ferroviaria di Termoli, collegata con le principali linee ferroviarie da Bologna, Roma e Bari.

In autobus: Sono numerose le linee che servono Termoli. Per informazioni su itinerari, orari e prezzi è possibile consultare sito: http://www.acapt.it/percorsi_e_orari/termoli/.

Cosa visitare nei dintorni

Campomarino: borgo dipinto

Per saperne di più

È possibile trovare tutte le informazioni relative a Termoli sul sito internet: http://www.comune.termoli.cb.it/.

Se non sai resistere al fascino dei trabucchi, non perderti:
– Fano (PU)
Vieste (FG)

L’1 giugno 1985 Termoli è apparsa come soggetto di uno dei francobolli della Serie Turismo, del valore facciale di 600 Lire.
Termoli Se cerchi i luoghi italiani immortalati nel celebre ciclo filatelico emesso a partire dal 1974, ne troverai molti nella sezione dedicata:
– https://www.travel-experience.it/category/i-luoghi-della-filatelia/

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