Vigoleno e il salottino del bel mondo (PC)

Situato in Emilia, nel piacentino, su un crinale che domina dall’alto il Parco Regionale dello Stirone, il piccolo borgo fortificato di Vigoleno sembra aver attraversato la storia tutta d’un balzo, dal medioevo direttamente ai giorni nostri. La sua bellezza e peculiarità architettonica lo hanno reso caro ai personaggi che nel tempo vi si sono succeduti, lo hanno riscoperto e se ne sono presi cura, permettendo a Vigoleno di arrivare ai giorni nostri, aprirsi al turismo ed ottenere il prestigioso riconoscimento della bandiera arancione del Touring Club Italiano e l’iscrizione al club dei “Borghi più belli d’Italia”.

Il cielo era oscurato da nuvoloni pesanti e la visibilità era resa ancora più scarsa dalla pioggia incessante. Il gruppo, composto dalla famosa giornalista Elsa Maxwell, l’anziana Principessa Winnie de Polignac, il pianista di fama internazionale Arthur Rubinstein ed altri musicisti, procedeva lentamente quando, proprio lì su un crinale, la loro meta apparve luminosa come un faro nella notte: l’intero profilo del castello di Vigoleno era illuminato da torce infilate sui bastioni e sulle torri. Così li aveva guidati e accolti la loro amica, la Principessa Maria Ruspoli de Gramont, una donna affascinante ed eccentrica, amante dell’arte e della bella vita, aristocratica e bohémien allo stesso tempo. Ella amava circondarsi delle persone più famose dell’epoca, come Gabriele D’Annunzio, la diva del cinema Mary Pickford, il famoso pittore Max Ernst e la bellissima ballerina russa Anna Pavlova. Le piaceva farli esibire nel piccolo teatrino che aveva fatto allestire nel piano nobile del palazzo signorile e decorare dal famoso pittore russo Alexandre Jacovleff, cui si devono le immagini di animali esotici ed artisti che emergono dalle pareti verde brillante: un cammello e un elefante, una ballerina classica e un’attrice con due maschere, dei musici con la parrucca e la splendida principessa con il castello di Vigoleno a farle da scena. Foto particolare del teatro del castello di VigolenoNumerose foto in bianco e nero, scattate nel 1925 da Gianni Moreschi, ritraggono la Pavlova e Jacovleff in pose giocose sul camminamento di ronda che collega la torre sud al mastio del castello. Conversazioni e dibattiti si tenevano nel salottino che la Principessa Ruspoli aveva fatto allestire nella torre sud, una torre militare: aveva fatto portare un caminetto in stile liberty per riscaldarlo, aveva fatto decorare il soffitto e le pareti e vi aveva appeso dei quadri; oggi c’è una copia di “La foresta imbalsamata” dipinto da Ernst nel 1933: il pittore era andato apposta a Milano per comprare la tela e dipinse l’opera in un giorno soltanto per donarlo alla sua ospite.
La generosa Principessa Ruspoli ed i suoi ospiti amavano Vigoleno e ci tornarono a soggiornare spesso, creando un’atmosfera festosa e fiabesca di feste nel salone da ballo e passeggiate in carrozza nel piccolo borgo incantato ancora custodito dalle mura medievali. La magia di Vigoleno sta nella sua atmosfera senza tempo e nel fatto di aver conservato la sua struttura medievale praticamente intatta: per questo è stata scelta come location per girare alcune scene della serie televisiva “I Borgia”.
Era il lontano 1389, quando la famiglia Scotti, ottenuto il permesso dei Visconti di Milano, riedificò il castello precedentemente distrutto e vi si insediò, governandovi quasi ininterrottamente fino al 1908. L’unico accesso al borgo è ancora difeso da un rivellino quattrocentesco, l’antico portale reca ancora i segni della presenza di una saracinesca mentre il secondo portale era dotato di ponte levatoio. I camminamenti di ronda sono fatti in modo da poter accerchiare dall’alto i nemici che fossero riusciti ad entrare nel castello, oltre che attaccare quelli che erano ancora al di fuori delle mura. Ancora oggi è possibile percorrerle cercando tra le merlature ghibelline e le feritoie scorci inediti della piazza sottostante.Foto della piazza principale di VigolenoDalla cima del mastio, oltre il terzo piano, si gode di un ampio e splendido panorama che abbraccia a trecentosessanta gradi l’intero piccolo borgo dalla forma ellissoidale e dai tetti con le tegole rossicce e la verde vallata circostante. Oltre il campanile dell’antica pieve romanica di San Giorgio, nel cielo sopra quei boschi di querce, carpini e castagni verso il fiume Stirone, ha volato il falco pellegrino di Lady Hawke; da qui era facile controllare la zona e avvistare nemici o briganti in cerca di prede facili tra i pellegrini che percorrevano questi sentieri diretti all’hospitale, che qui li avrebbe accolti con un pasto caldo ed un giaciglio per la notte, o tra gli abitanti di Vigoleno che erano costretti ad uscire dalle mura del castello per andare a prendere l’acqua. L’elegante fontana ai piedi della torre nella piazza principale fu un dono che la famiglia Scotti fece ai suoi sudditi solo nel XVI secolo. La struttura con una volte a botte in muratura, che emerge come un’onda dalla pavimentazione della piazza, risale al 1569 ed era una ghiacciaia per la conservazione del cibo, collegata al castello degli Scotti; fu trasformata in una cisterna solo nel 1746.Foto di VigolenoVigoleno era ricca e prosperava grazie alla produzione ed al commercio del sale della vicina Salsomaggiore, alla quale forniva grandi quantitativi di legna da ardere. Alcune foto del fotografo Alessandro Cassarini raccontano l’aspetto di Vigoleno dell’inizio del XX secolo e del suo paesaggio circostante quasi completamente spoglio: l’opera di disboscamento era durata fino a pochi decenni prima, quando la scoperta delle proprietà curative delle acque termali aveva cambiato gli interessi economici di Salsomaggiore. Queste foto testimoniano la bellezza e l’importanza di questo castello: il Cassarini, nonostante il peso e l’ingombro delle attrezzature fotografiche di allora e la scarsità dei mezzi di trasporto, era giunto fin qui per fotografare quello che già considerava un bene da salvaguardare e da annoverare nel patrimonio artistico nazionale.
Passeggiando tra le stradine acciottolate sulle quali si affacciano casette in sasso, lontano dall’asfalto e dai rumori del traffico, si arriva presto al percorso interno delle mura, sul lato nord del paese. Da qui, affacciandosi al parapetto, lo sguardo spazia libero sui verdi colli piacentini. Le mille sfumature dei colori del paesaggio, l’aria fresca e il senso di pace che si respira in questo piccolo borgo fortificato ci lasciano sospesi tra due mondi, fuori dal tempo.

Città Vigoleno

Provincia Piacenza

Regione Emilia-Romagna

Coordinate GPS 44°49′00″N 9°54′04″E

Come arrivare

In auto: Da Piacenza. Seguire la A1 in direzione Bologna fino all’uscita Fiorenzuola. Proseguire lungo la SP462R, la SP38 e ancora dritto sulla Strada Statale SS9 per una decina di chilometri. Seguendo le indicazioni per Vernasca svoltare nella SP12 e poi nella SP56, fino ad arrivare a Vigoleno.

In treno: Stazione ferroviaria di Piacenza; da lì proseguire in autobus

In autobus: Vigoleno è collegata a Piacenza dalla linea 44 della compagnia SETA. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito http://www.setaweb.it/pc/linee

Cosa visitare nei dintorni

– Castell’Arquato (PC)
Grazzano Visconti (PC)

Per saperne di più

Per maggiori informazioni sul Castello di Vigoleno è possibile consultare il sito internet http://castellodivigoleno.com/

Se ti piacciono i borghi Bandiera arancione del TCI, potrebbero interessarti anche i seguenti articoli:
San Colombano si fermò a Bobbio (PC)
Arquà Petrarca: il borgo dei Poeti (PD)
Soave di nome e di fatto (VR)
Triora e le streghe (IM)
Castelvetro fa rivivere la dama (MO)
La scalata a San Leo (RN)
Monteriggioni di torri si corona (SI)
– Gli spaventapasseri di Frontino (PU)
Gradara: il castello di Paolo e Francesca (PU)
Il grande film di Sermoneta (LT)
I Trulli di Alberobello (BA)

Se ti incuriosiscono i borghi iscritti al club “I Borghi più belli d’Italia”, potrebbero interessarti anche i seguenti articoli:
L’Abbazia di Sesto al Reghena (PN)
Arquà Petrarca: il borgo dei Poeti (PD)
Glorenza tra storia e leggende (BZ)
A Cornello dei Tasso il tempo si è fermato (BG)
A Mombaldone sulle tracce degli Aleramici (AT)
Passaggio a Bard (AO)
Triora e le streghe (IM)
Zuccarello: capitale di un Marchesato (SV)
Finalborgo e Castel Gavone (SV)
– Esplorando Noli (SV)
Campo Ligure sul filo della storia (GE)
San Colombano si fermò a Bobbio (PC)
I muri parlanti di Dozza (BO)
La scalata a San Leo (RN)
I tesori di Sovana (GR)
– Gli spaventapasseri di Frontino (PU)
Gradara: il castello di Paolo e Francesca (PU)
Sperlonga: la piccola fenice (LT)
Civita di Bagnoregio: la città che rinasce (VT)
– Le torri di Pacentro (AQ)
– Venosa: dalle odi ai madrigali (PZ)
Castelsardo ed il tesoro dei Doria (SS)

Se ti appassionano i castelli italiani, potrebbero interessarti anche i seguenti articoli:
Soave di nome e di fatto (VR)
Il Castello di Castelbello (BZ)
L’enigma del Castello di Avio (TN)
Trezzo sull’Adda: leggendaria terra di confine (MI)
Il fascino del Castello di Fénis (AO)
San Colombano si fermò a Bobbio (PC)
Monteriggioni di torri si corona (SI)
Populonia e la storia scomparsa (LI)
A Gradara c’è il castello di Paolo e Francesca (PU)
Il castello della Rancia (MC)
Il grande film di Sermoneta (LT)
Rocca Calascio: un gioiello da riscoprire (AQ)
Visita al castello di Arechi II (SA)
Castel del Monte: “Stupor Mundi” stupisce ancora (BT)
Castel Sant’Angelo a Taranto svela la sua storia (TA)
Sulle ali del Castello di Acquafredda (SU)

Visits: 600

Condividi

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*