Metaponto antica si racconta (MT)

Foto Metaponto

A Bernalda, nella frazione di Metaponto, il Parco Archeologico dell’area urbana racconta la storia di un’antica colonia greca ricca e raffinata.

Omero racconta che Nestore era un re acheo molto saggio. Quando partì per combattere la guerra di Troia era già anziano ma benvoluto per i suoi consigli e per la sua esperienza: da giovane, infatti, era stato un valente guerriero ed aveva partecipato a numerose imprese epiche.
Vinta la guerra, salpò per tornare a casa, nella città greca di Pilo, nel Peloponneso ma, durante la navigazione, lo colse una tempesta molto violenta. Grandi onde minacciose sballottarono la sua nave, facendogli perdere la rotta. Infine approdò in un porto tranquillo, un fazzoletto di terra fertile e baciato dal sole, dove alte spighe dorate si piegavano alla brezza. Lì, tra i fiumi Bradano e Basento, Nestore fondò Metaponto.
In breve la nuova città crebbe e prosperò: aveva mura di cinta ed ingressi monumentali, strade ortogonali lastricate ed un vasto recinto sacro con templi di ordine dorico e ionico, dedicati ad Atena, Apollo, Hera ed Afrodite. Nell’agorà, un edificio dedicato alle pubbliche assemblee era utilizzato anche come teatro. Foto teatro MetapontoC’erano una vasta area residenziale, un quartiere artigianale ed una necropoli. Nelle botteghe le fornaci producevano la ceramica e la terracotta che mani esperte modellavano e dipingevano, immortalando le gesta di dèi ed eroi su vasi ed anfore.
Poco lontano, fuori dalle mura, già nel VI secolo prima di Cristo, fu eretto il grande tempio che noi oggi conosciamo come le “Tavole Palatine”. Fu dedicato alla dea Hera, Sovrana dell’Olimpo ed era contornato da alte colonne doriche, abbellito con statuette e doccioni; aveva il tetto di ceramica dipinta e terracotta. Si narra che, nelle sue passeggiate mattutine, Pitagora vi si recasse spesso in meditazione. Questo tempio maestoso era il voto con cui Metaponto ringraziava la dea per i grandi favori ricevuti: secondo Strabone “l’agricoltura condusse gli abitanti ad una prosperità tale che essi dedicarono a Delfi una messe d’oro”. La spiga dorata diventò il simbolo della città, impressa nelle monete di Metaponto prima di essere sostituita dalla figura della dea delle messi, Demetra.
L’alleanza con Pirro prima e con Annibale poi costò a Metaponto l’inimicizia di Roma. Fu più volte saccheggiata e distrutta ma la sua fama sopravvisse e la città rifiorì intorno al I secolo prima di Cristo. Non morì neppure il ricordo dell’antica scuola pitagorica, al punto che la città vantò visitatori famosi come Cicerone.
Il saccheggio e le brutalità subite dal passaggio dell’esercito di schiavi guidato da Spartaco e dalle continue incursioni dei pirati causarono un lento e costante declino. Allo spopolamento seguì un inevitabile abbandono.
Dell’antica grandezza di Metaponto, sembrerebbe rimasto ben poco. L’incuria e gli elementi atmosferici impietosi si sono abbattuti sulla pietra calcarea locale, danneggiandola; il bisogno di materiale da costruzione per i paesi vicini ha fatto il resto. Degli antichi edifici, gallerie e portici sono rimaste solo le basi di statue, altari e colonne; a volte soltanto le tracce in negativo delle fondazioni.
Foto mappa di MetapontoNel parco archeologico, dove possibile, i blocchi di pietra sono stati rimessi in piedi, componendo frontoni e colonne; i resti degli edifici più importanti o meglio conservati sono stati corredati da tabelloni esplicativi che ne raccontano la storia e le finalità i ricostruiscono il paesaggio che fu.
Le campagne di scavi hanno portato alla luce piccoli tesori, oggi custoditi al Museo Archeologico Nazionale di Metaponto e raccontano il quotidiano di una civiltà raffinata ed elegante. L’abbondanza del vasellame e le relative decorazioni testimoniano di banchetti con ospiti numerosi; la bellezza di certi monili racconta la ricercatezza con cui le donne dell’epoca si abbigliavano.
Ancora una volta ci ritroviamo a camminare nella storia, tra ruderi, miti e leggende, ammirando sgomenti le poche tracce rimaste di un passato così grande e ricco di storie da raccontare.

Città Metaponto, frazione di Bernalda

Provincia Matera

Regione Basilicata

Coordinate GPS 40°24′57.88″N 16°49′00.35″E

Come arrivare

In auto: il sito archeologico si trova nei pressi della rotonda che precede l’accesso a Metaponto. Non è ben segnalato. Da Matera: si segue la SP3 fino a Metaponto; raggiunta la rotonda si seguono le indicazioni prendendo la terza uscita e si prosegue per circa un chilometro e mezzo.
Per chi viene dalla Statale 106 Jonica, l’uscita è Metaponto; si prosegue in direzione sud fino alla rotonda descritta prima.

Cosa visitare nei dintorni

– Le Tavole Palatine
– La pineta di Ginosa Marina e Torre Mattoni
– Taranto ed il castello aragonese
– Bernalda, la patria delle scorzette
Matera, patrimonio dell’Umanità
Craco, paese abbandonato, un po’ più lontano ma imperdibile.

Per saperne di più

È possibile trovare tutte le informazioni relative al parco archeologico di Metaponto sul sito internet: http://www.archeobasilicata.beniculturali.it

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