Un bicerin nel bicerin al Bicerin (TO)

Bicerin

Mi ero spinto sino a uno dei luoghi leggendari della Torino d’allora. […], mi recavo al Caffè Al Bicerin, vicino alla Consolata, a prendere quel bicchiere, odoroso di latte, cacao, caffè e altri aromi. Non sapevo ancora che del bicerin avrebbe scritto persino Alexandre Dumas, uno dei miei eroi, qualche anno dopo, ma nel corso di due o tre scorribande in quel luogo magico avevo appreso tutto su quel nettare, che derivava dalla bavareisa, anche se, mentre nella bavareisa latte, caffè e cioccolata sono mescolati, nel bicerin restano separati in tre strati (tenuti caldi), così che si può ordinare un bicerin pur e fiur, fatto di caffè e latte, pur e barba, caffè e cioccolata e ‘n poc ‘d tut, e cioè un po’ di tutto.
Con queste parole il piemontese Simone Simonini, falsario e agente segreto, racconta un aneddoto della propria infanzia nella Torino della prima metà del XIX secolo. È il protagonista del romanzo “Il Cimitero di Praga” di Umberto Eco, che a Torino ha passato gli anni universitari e la conosce bene; è un personaggio inventato tra personalità del Risorgimento Italiano realmente vissute, che l’autore indaga per approfondire luci ed ombre di quel periodo storico.
Esiste davvero il Caffè Al Bicerin, nel cuore di Torino, proprio di fronte al Santuario della Consolata: è un piccolo locale storico con la “cornice esterna in ferro, i pannelli pubblicitari ai lati, le colonnine e i capitelli in ghisa, le boiseries interne di legno decorate da specchi e i tavolini di marmo, il bancone dietro al quale spuntavano i vasi, dal profumo di mandorla, di quaranta tipi diversi di confetti …” Gli arredi ottocenteschi sono originali e restaurati, l’atmosfera è intima come un’oasi di pace.
Qui veniva il giovane Giacomo Puccini, nei suoi giorni torinesi, quando abitava nella vicina via Sant’Agostino, nella soffitta di un palazzo che lo commemora con una grande targa: componeva assorto, avvolto nella nuvola del fumo delle sigarette che fumava una dietro l’altra.
Qui veniva Camillo Benso conte di Cavour e si sedeva al solito tavolino sotto l’orologio, sbirciando attraverso la tendina l’andirivieni delle persone che andavano a messa alla Consolata, aspettando che uscisse la famiglia reale. Nell’attesa beveva un bicerin, il suo preferito, servito nel bicchierino di cristallo trasparente e senza manico che ha dato il nome alla bevanda.
Qui venivano i fedeli dopo la messa alla Consolata per ristorarsi dopo il digiuno della Comunione; venivano anche molte donne, rassicurate dal fatto che la vicinanza del santuario e la conduzione femminile del locale non avrebbero messo a rischio la loro reputazione se vi fossero andate non accompagnate.
Qui si veniva anche “in tempo di digiuno quaresimale perché la cioccolata calda non era considerato cibo. Ipocriti”.
Con il tempo il bicerin si diffuse anche negli altri locali di Torino, diventando la bevanda analcolica e calda più golosa ed alla moda. Ad Alexandre Dumas (padre), che era a Torino nell’agosto del 1852, il bicerin piacque al punto da definirlo una delle cose più belle e buone di Torino, che non avrebbe mai dimenticato. Lo descrisse come una bevanda eccellente, composta da caffè, latte e cioccolato, servita in tutti i caffè ad un prezzo relativamente basso. All’epoca un bicerin costava 3 Soldi, l’equivalente di 15 centesimi di Lira, e tale rimase fino al 1913.
Allo storico Caffè Al Bicerin si continuò a venire anche durante le ristrettezze e il razionamento della guerra, quando gli ingredienti disponibili erano cioccolato surrogato e caffè d’orzo. Il quel periodo il locale fu l’unico a continuare a prepararlo, mentre altrove la bevanda veniva dimenticata.
Dopo un periodo di oblio, il bicerin è tornato in auge, si è diffuso ed è stato apprezzato al punto da essere stato riconosciuto nel 2001 come “bevanda tradizionale piemontese”, con pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.
Oggi viene servito in quasi tutti i locali e salotti di Torino, ma solo il Caffè Al Bicerin ne conosce la ricetta originale, mantenendone gelosamente il segreto. Ovunque cioccolato, caffè e crema di latte sono serviti insieme, ma solo allo storico Caffè Al Bicerin sono rispettate le giuste proporzioni tra gli ingredienti per garantire la migliore esperienza per l’occhio ed il palato.
Dalla trasparenza del vetro è possibile apprezzare i colori dei tre ingredienti divisi in tre strati sovrapposti e le sfumature che si creano quando si incontrano. BicerinQualcuno propone una montagna di panna montata con una spruzzata di cacao al posto della crema di latte, una soluzione che si discosta dalla tradizione e cambia nei colori, nella consistenza e nel sapore.
Come ci raccontano nel sito istituzionale del Caffè al Bicerin, “Il segreto per assaporare al meglio il vero bicerin è non mescolarlo, lasciando che le sue varie componenti si fondano fra di loro direttamente sul palato, con le loro differenti densità, temperature e sapori.”.
Nel Bollettino Ufficiale Regione Piemonte, Supplemento al numero 10, del 7 marzo 2001 è descritta la composizione e la preparazione del bicerin, pur rispettando la segretezza della ricetta. La preparazione è lunga e gli ingredienti devono essere di prima scelta.
Credo che la miglior soluzione possibile sia quella di fare una passeggiata per il centro di Torino ed assaggiare il bicerin nel locale che lo ha inventato; se ciò non fosse possibile, si può provare a prepararlo a casa, seguendo le indicazioni ufficiali che riporto qui di seguito.

Ingredienti
Cacao
Zucchero di canna
Caffè (possibilmente proveniente dal centro America, con miscele leggere ed aromatiche)
Latte intero
Aromi naturali

Preparazione
Far cuocere lentamente, per varie ore, la polvere di cacao con lo zucchero di canna e gli aromi naturali in un recipiente di rame. Si ottiene una crema che deve sempre essere mantenuta a semi-ebollizione.
Preparare il caffè con la moka e la crema di latte, che deve risultare una leggera schiuma fresca.
Unire gli ingredienti ancora caldi e lasciarli riposare alcuni minuti in modo che la bevanda assuma una maggiore consistenza.
Servire in un grosso bicchiere di cristallo.

Per saperne di più

È possibile trovare molte informazioni sul Bicerin sul sito del Caffè storico al Bicerin: https://bicerin.it/.

Buona degustazione!

Visits: 164

Condividi

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*