Le monache del monastero di Torba (VA)

Monastero di Torba, FAI

Circondato nel verde di boschi e prati ben curati, il monastero di Torba è stato definito una “Pompei dell’alto Medio Evo”, poiché il sito è ancora in gran parte da scavare. È stato il primo bene del FAI ed insieme a Castelseprio è entrato nella lista dell’UNESCO dei patrimoni dell’Umanità. Una breve visita guidata permetterà di scoprirne i punti salienti della storia, restando affascinati dalla bellezza di questo luogo misterioso.

Un velo sottile d’umidità è salito dal fiume Olona, avvolgendo ogni cosa ed entrando nelle ossa.
Dal basso giungono le voci dei pellegrini ai quali la badessa permette di usare il forno nel cortile. Essi vi si radunano per scaldare le vivande e godere di un po’ di tepore e si scambiano notizie e storie prima di avvolgersi nei mantelli e coricarsi sotto il portico. A noi non è permesso avvicinarli, perché siamo a Torba e questo è un monastero francescano di clausura ma, ascoltandoli, ho appreso che la vicina Castelseprio è ormai una città maledetta. Per ordine del Vescovo di Milano è stata distrutta ed abbandonata e non è permesso rimetterla in piedi per tornarvi ad abitare. Già qualcuno vorrebbe usarla come cava di pietra mentre altri parlano di spiriti irrequieti ed errabondi: forse scambiano per gemiti e lamenti i rumori causati dal vento.
Anche qui al monastero abbiamo i nostri fantasmi. Nella notte dei tempi qui furono combattute numerose battaglie. Dalle finestre si vede ancora il tracciato delle mura costruite dai Goti e la nostra torre era l’avamposto orientale delle loro fortificazioni.
Monastero di Torba, FAIQuando arrivarono i cavalieri longobardi, nelle loro scintillanti armature, il mondo cambiò ed iniziò una nuova era di pace. Essi affidarono alle pie monache la cura dell’antica torre ed ho sentito dire che, proprio lì sotto, sia stato sepolto uno di loro, insieme al suo cavallo.
Ci sono, poi, le anime delle badesse che sono state tumulate al primo piano. Tra di loro c’è Aliberga, con i grandi occhi nocciola, il naso dritto e le labbra sottili. Esse vegliano su di noi, così come noi le ricordiamo nelle nostre preghiere nell’oratorio della torre, sotto la piccionaia. Mi piace quella stanza al secondo piano, tutta affrescata, con Gesù, Maria, gli Evangelisti ed i martiri. Nessuno ricorda più a chi apparteneva la mano che li ha dipinti ma si dice sia opera di una consorella.
Tra i Santi sono raffigurate anche otto monache e tre di loro non hanno la faccia. Pare che siano fuggite poco prima di posare ed il loro ritratto è rimasto incompiuto nell’attesa del loro ritorno. È passato tanto tempo ed ormai sono di sicuro morte e sepolte ma si dice che le loro anime vagano qui intorno alla ricerca di pace e solo quando si saranno pentite e saranno rientrate nell’affresco, potremo vedere i loro visi insieme agli altri.
Monastero di Torba, FAINel dipinto le monache muovono le mani proprio come noi: quando teniamo il conto delle preghiere durante la novena; quando ci facciamo cenni mentre ci è imposto il silenzio; quando la Madre Superiora dirige il coro. Usiamo le mani soprattutto per servire Nostro Signore con il lavoro quotidiano, perché ci è stato detto “Ora et labora”.
Dall’altra parte del cortile c’è la chiesa di Santa Maria di Torba con il campanile. Dalla finestra si vede l’abside bella tonda con i mattoni rossi. Monastero di Torba, FAIAi tempi dei nostri nonni non era così grande e, se si scruta bene il pavimento, si possono ancora trovare i segni degli ultimi lavori. Ha solo una navata e le pareti dipinte con scene della Bibbia e del Vangelo che sono di monito e di insegnamento ma quando fa freddo ci riuniamo giù nella cripta per pregare.
Qualche notte fa ho fatto un sogno strano: nella nostra chiesa c’era la paglia ed attrezzi agricoli e uno strato di calce aveva coperto gli affreschi, tranne un diavolo che se la rideva con la coda ritorta. Ho visto il camino di una cucina ed il fumo che si alzava a coprire le volte della torre sotto lo sguardo impotente della badessa Aliberga. Ho visto un incendio ed alte fiamme che avvolgevano tutto finché le travi annerite non hanno ceduto, facendo precipitare la stanza al piano di sotto. Poi una voce mi ha parlato: arriveranno tempi bui ed il nostro amato monastero sarà distrutto ed abbandonato. L’edera coprirà ogni cosa e l’immagine della processione guidata da Gesù su un mulo bianco e diretta alla città eterna sarà perduta per sempre.
Dopo anni di oblio il monastero di Torba rinascerà a nuova vita e verranno visitatori da ogni dove per conoscerne la storia. Alcuni scaveranno nella terra in cerca di inestimabili tesori; altri si raduneranno accanto al camino nel cortile come fanno i pellegrini; poi saliranno nella torre per vedere la badessa Aliberga o gli affreschi del secondo piano. Ammireranno l’immagine di Gesù e delle otto monache e, incapaci di comprenderne il messaggio, riceveranno la loro benedizione in fondo al cuore.

Città Gorlate Olona

Provincia Varese

Regione Lombardia

Coordinate GPS 45°43′45.84″N 8°51′48.02″E

Come arrivare

Tutte le informazioni aggiornate per raggiungere il Monastero di Torba sono disponibili su questo sito: https://www.fondoambiente.it/luoghi/monastero-di-torba/visita

Cosa visitare nei dintorni

Il parco archeologico di Castelseprio (VA).

Per saperne di più

È possibile trovare tutte le informazioni relative al Monastero di Torba sul sito internet:  http://www.lombardiabeniculturali.it/

Il Monastero di Torba è uno dei beni dei Fondo Ambiente Italiano. Se i beni del FAI ti attirano, potrebbero interessarti anche i seguenti articoli:
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Insieme al sito archeologico di Castelseprio, il Monastero di Torba è iscritto alla Lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO per le sue testimonianze del mondo longobardo. Se ti appassionano i siti UNESCO italiani, potrebbero interessarti anche i seguenti articoli:
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