Nell’entroterra genovese, l’antico borgo di Campo Ligure si distingue come eccellenza nella produzione della filigrana a livello internazionale e per la bellezza che lo ammanta e gli vale il riconoscimento di uno dei “Borghi più belli d’Italia”
Dita veloci e precise guidano un filo d’argento in una nuova forma. Sembra una danza veloce e cadenzata, accompagnata da pinze, forbici o bruscelle. È l’artigiano a trasformare i grani d’argento in lunghi fili sottili decimi di millimetro, che poi avvolge e modella con strumenti da lui stesso prodotti. Esperienza, abilità, fantasia, pazienza: gesti che si ripetono all’infinito dando vita a sagome misteriose che svelano la loro natura dopo essere state torte, riempite, saldate, rifinite, martellate, cotte, lavate. Un fiore, una farfalla, un arabesco, ciondoli, anelli, orecchini ma anche animali e velieri, trame eleganti che impreziosiscono comuni oggetti rendendoli bellissimi e raffinati. Sembra magia ma è un’arte millenaria che spesso si tramanda di padre in figlio. Negli stretti carrugi medievali di Campo Ligure è ancora facile trovare un artigiano nella sua bottega mentre crea i suoi piccoli capolavori che poi mette in vendita: fino a mezzo secolo fa la filigrana era l’attività principale, che dava lavoro a più di duecento persone in trentatré botteghe, intente a soddisfare le richieste provenienti da ogni parte del mondo. Tutto iniziò nel 1884, quando il maestro orafo Antonio Olivieri lasciò Genova per sfuggire ad un’epidemia di colera e si trasferì a Campo Ligure, un bel borgo medievale dell’entroterra genovese, un posto tranquillo immerso nel verde: l’ideale per evitare il contagio ed iniziare una nuova vita. Qui aprì la sua bottega per la lavorazione della filigrana e presto altri compaesani imitarono il suo esempio: in breve Campo Ligure divenne un centro di produzione della filigrana a livello internazionale. Tra gli artigiani più famosi c’è Egisto Sivelli, il garibaldino più longevo d’Italia, che a soli sedici anni, nel maggio del 1860, fuggì di casa per unirsi alla Spedizione dei Mille. Dopo aver combattuto in tutte le battaglie ed essere stato congedato col grado di sottotenente, Egisto tornò a casa per dedicarsi proprio alla passione che aveva ereditato dal padre: era un artigiano della filigrana pieno di talento ed un ottimo disegnatore, le cui qualità furono riconosciute nelle numerose esposizioni internazionali in Europa ed in America, alle quali partecipò con successo. Alcune sue opere sono esposte al Museo Civico della Filigrana qui a Campo Ligure e tutt’ora sono allestite delle mostre su di lui o sulla filigrana nell’arte, ospitate all’interno dello spazio espositivo del Castello Spinola.
Furono lunghi e delicati i lavori di ristrutturazione iniziati nel 1992 e diretti dall’architetto Bruno Repetto, necessari a restituire agli abitanti di Campo il castello ed il parco attorno, dopo secoli di abbandono. Finalmente lo spazio racchiuso dalla cinta perimetrale esterna del castello ha ripreso vita con mostre, concerti e spettacoli all’aperto, in un contesto che ha vissuto in primo piano la storia di Campo, ed è pronto a raccontarla.
Vista dall’alto, la torre del castello sembra un cilindro contenuto in un esagono, a sua volta racchiuso in un pentagono molto allungato, i cui lati si stendono lungo il pendio erboso di una collina.
È una torre antica, forse risalente al X secolo, dalle mura spesse quasi due metri, realizzate con pietre, mattoni e abbondanza di ciottoli dei vicini torrenti Ponzema e Langassino, che proprio qui confluiscono nello Stura; è una torre di avvistamento, costruita per monitorare il vasto spazio lungo il quale commercianti e pellegrini si avventuravano per arrivare dal Monferrato alla Riviera Ligure e viceversa: quello stesso spazio era stato percorso dai Romani dell’Imperatore Aureliano, che qui si insediarono creando un piccolo avamposto militare, costantemente presidiato, contro le bellicose orde barbariche dei popoli germanici. Poi si succedettero gli eserciti di Visigoti, Bizantini, Longobardi e Franchi. Con il passare del tempo questo territorio benedetto dall’abbondanza di corsi d’acqua, cacciagione e terra fertile, continuava ad essere teatro di scontri sanguinosi e lo sviluppo del sistema difensivo tra il XII ed il XIV secolo, con la doppia cinta muraria merlata, i possenti torrioni esterni e le scarpature, racconta l’esigenza di difendersi da macchinari bellici sempre più potenti e lunghi assedi. Le feritoie richiamano alla mente balestrieri leggendari nelle loro armature leggere, un corpo scelto distintosi in numerose battaglie, i cui dardi dalle punte acuminate erano in grado di forare spesse corazze anche da grande distanza.
Le pietre sporgenti lungo le mura di cinta narrano di camminamenti di ronda su passerelle di legno rimovibili in caso di necessità, così come era possibile isolare completamente il castello togliendo la scala esterna che ne permetteva l’accesso.
Un camminamento pensile collegava il castello alla dimora dei Signori di Campo, i marchesi Spinola, e si dice che ci fosse anche una galleria sotterranea per agevolare la fuga o permettere spostamenti dentro e fuori il palazzo marchionale, lontano da occhi indiscreti.
Dall’alto della torre di guardia, Campo Ligure appare come una distesa di tetti rossi dai quali si elevano i campanili della Pieve di San Michele e dell’Oratorio di San Sebastiano, circondata dal verde solcato dai corsi d’acqua, che accompagna l’occhio fino all’Appennino Ligure.
Da là sopra, le sentinelle numerose volte avvistarono gli eserciti nemici avvicinarsi minacciosi per dar battaglia; ne furono combattute davvero molte, anche contro il vicino feudo di Masone, in una lotta di potere e di confine che sembrava dovesse durare per sempre. Si narra che perfino la Madonna intervenne per ottenere la pace ed apparve sul Monte Bonicca l’11 settembre del 1595: inizialmente pareva una nube candida, ma “presto scoperse le sembianze di una splendidissima Signora, in manto celestino e bianco velo sul capo […]e raggiante di tanta luce, che abbagliava ogni pupilla. Dopo qualche istante disparve.”
Da là sopra le sentinelle avvistarono anche la polvere sollevata dalle truppe mercenarie assoldate dalla Repubblica di Genova su richiesta dei feudatari Spinola il 22 luglio 1600. Lo Stura si era ingrossato, minacciando di travolgere il ponte medievale di pietra che lo attraversava proprio all’entrata della città. I pezzi di artiglieria arrancavano nel fango causato dalla pioggia incessante, trascinati a forza dagli invasori. Campo resistette eroicamente per quattro giorni, fino al 26 luglio, poi fu invasa, saccheggiata ed incendiata. Piuttosto che consegnare le armi ai Genovesi, gli uomini di Campo preferirono gettarle nella profonda cisterna interna nel castello; vista la loro ostilità alla resa furono messi al bando. Solo il palazzo degli Spinola non fu toccato dalla devastazione. Il castello cadde in disuso, addirittura gli Spinola vollero usarlo come “cava di pietra” per i loro palazzi; infine fu abbandonato nel XVIII secolo; uno dei torrioni crollò senza più essere ripristinato.
Oggi, dopo i lavori di restauro, ripristino e riqualificazione, il castello è tornato ad essere un simbolo del borgo, punto di riferimento e di ritrovo; sul pennone alla sommità merlata della torre, sventola orgogliosa la bandiera di Campo Ligure: tre spighe di grano su campo blu e verde, i colori dello splendido panorama che circonda uno dei borghi più belli d’Italia.
Città Campo Ligure
Provincia Genova
Regione Liguria
Coordinate GPS 44°32′17.12″N 8°41′52.05″E
Come arrivare
In auto: da Genova. Prendere l’Autostrada dei Trafori A26 Genova-Gravellona Toce e uscire a Masone. Seguire la Strada provinciale 456 “del Turchino”, costeggiando il torrente Stura in direzione nord, fino ad arrivare a destinazione.
In treno: stazione ferroviaria di Campo Ligure, linea ferroviaria Genova Brignole-Ovada-Acqui Terme.
In autobus: Campo Ligure è collegata a Genova dalla linea ATP. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito: https://www.atpesercizio.it/cartina.php
Cosa visitare nei dintorni
– Canyon della Val Gargassa
Per saperne di più
È possibile trovare molte informazioni utili su Campo Ligure sul sito internet: http://www.comune.campo-ligure.ge.it/.
Campo Ligure è iscritto al club “I Borghi più belli d’Italia”. Altri borghi del club sono raccolti nella sezione:
– https://www.travel-experience.it/category/club-borghi-piu-belli/
Il castello di Campo Ligure è visitabile. Altri castelli e rocche affascinanti sono raccolti nella sezione:
– https://www.travel-experience.it/category/idee/castelli/
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