Santa Severa: il borgo che non ti aspetti (ROMA)

Castello di Santa Severa

Sulla costa tirrenica, a pochi chilometri a sud di Civitavecchia, Santa Severa è considerata una delle cento attrazioni turistiche più belle del mondo ed anche un importante sito di interesse storico ed archeologico.

Una spiaggia baciata dal sole, chilometri di bagnasciuga e poi, dove non te l’aspetti, proprio a picco sul mare, ecco il castello di Santa Severa. È imponente, con un’ampia scarpatura alla base e possenti torrioni angolari; visto dalla spiaggia, sembra quasi un galeone pronto a prendere il largo.
Il suo profilo, così particolare, compare su ben due valori della serie filatelica “Castelli d’Italia”, su buste primo giorno e annulli speciali.
Lo spettacolo che offre è talmente suggestivo che proprio sulla spiaggia di fronte al castello furono girate alcune scene d’amore del film “Tre metri sopra il cielo”; la location è stata scelta anche come set della serie TV “I Medici”.
Sul lato affacciato al mare, il castello di Santa Severa oppone torri cilindriche, come se dovesse affrontare le bombarde di navi nemiche o di pirati.
Seguendo il muro perimetrale scopriamo che è molto più lungo di quanto ci aspettassimo e molto più antico. Nella parte inferiore, al di sotto della porzione intonacata, affiorano grosse pietre di roccia calcarea ed i resti della porta “Castronovana”: appartengono alle mura ciclopiche che proteggevano la città romana di Pyrgi, fondata nel 264 a.C. su un preesistente insediamento etrusco.
Castello di Santa SeveraSecondo Virgilio, Pyrgi era già antica ai tempi di Enea; Diodoro Siculo raccontò che era un emporio commerciale importantissimo, con due grandi santuari noti a livello internazionale e frequentati anche da Greci e Fenici. Mercanti, prostitute sacre ed offerte agli dèi facevano circolare molto denaro; la fama di tanta ricchezza giunse fino al tiranno Dionisio I di Siracusa che, nel 384 a. C., salpò con una flotta di sessanta triremi e saccheggiò Pyrgi, traendone bottino bastante a finanziare la guerra contro i Cartaginesi.
Di quegli immensi tesori sono arrivate fino a noi le “lamine di Pyrgi”, un documento risalente al VI secolo prima di Cristo, inciso su tre fogli di lamina d’oro e redatto in fenicio ed etrusco. Non solo ci permette di imparare qualcosa su un alfabeto altrimenti misterioso ma racconta la cerimonia di consacrazione di uno dei templi di Pyrgi dedicato alla dea Uni, corrispondente alla fenicia Astarte.
Giriamo l’angolo ed un maestoso fontanile del 1791 ci catapulta in un’altra storia. Fu fatto costruire da Francesco degli Albizi, precettore del Pio Istituto Santo Spirito, per provvedere alle necessità degli animali e degli uomini. All’epoca Santa Severa era un piccolo borgo agricolo; lo testimoniano gli attrezzi esposti nel Cortile dei Trottatori e la fontana sormontata da tre grosse mole di frantoio nel Cortile delle Barrozze, così denominato dal nome dei carri agricoli che vi stazionarono fino agli anni cinquanta del Novecento.
Castello di Santa Severa, Cortile delle BarrozzeDopo aver superato il monumentale portale d’ingresso seicentesco, ci accoglie un borgo piccolo ma incantevole e ben curato, con botteghe artigiane, musei e perfino un ostello. I cortili sono delimitati da archi con stemmi gentilizi a ricordo delle visite papali ricevute nel XVII secolo. Un’iscrizione racconta che Innocenzo XII, diretto a Civitavecchia, sostò qui tra il 6 e l’11 maggio del 1696 e “allegramente qui sedette a mensa” .
In fondo, oltre un arco sormontato da merli ghibellini, spiccano il possente torrione cinquecentesco ed il piccolo campanile settecentesco a vela della chiesa dell’Assunta, un gioiello rinascimentale, riccamente affrescata.
In un attimo ci troviamo di fronte alla rocca ma, prima di entrare a scoprire i suoi segreti, giriamo a sinistra, in un ampio spiazzo erboso, circondato dalle mura, con un’alta agave svettante verso il cielo.
Castello di Santa SeveraAffacciandoci, lo sguardo incontra il blu del Tirreno e quel tratto di mare nel quale il pubblicano Postumio Pirgense, nel III secolo a.C., fece affondare dolosamente delle vecchie navi, usate per trasportare le merci, per incassare i risarcimenti dallo Stato romano.
Ci prendiamo ancora qualche minuto, godendo della brezza estiva ed osservando il panorama, l’ampia linea costiera e la spiaggia sulla quale, secondo la tradizione, il 5 giugno 298, sotto l’impero di Diocleziano, la giovane Severa di Pyrgi subì il martirio con flagelli di piombo insieme ai suoi fratelli, Calendino e Marco. Lì dove fu sepolta, fu costruita la chiesa paleocristiana dedicata alla Santa. Era una struttura semipogea, a tre navate, lunga una quindicina di metri, affrescata, con l’alloggiamento per il reliquiario sotto l’altare. Fu eretta sopra i resti di una lussuosa villa romana preesistente.
Probabilmente, già nel XIV secolo, risultando insufficiente rispetto alle esigenze di una comunità più numerosa, la chiesa fu spogliata, abbandonata, sostituita e dimenticata; i recenti lavori di ristrutturazione del castello di Santa Severa, dopo un’attenta analisi stratigrafica, l’hanno riportata alla luce, scoprendo anche il vecchio cimitero annesso. Lì, oltre a numerosi scheletri, è stato rinvenuto un sarcofago importante, con dentro il corpo di un uomo in posizione prona. Forse il suo cadavere fu spogliato poco dopo l’inumazione da dei tombaroli o forse, risvegliatosi dopo essere stato seppellito vivo, l’uomo provò a forzare il coperchio spingendo anche con la schiena. Si narra che il suo fantasma vaghi indisturbato per il borgo ma questa è solo una delle mille altre storie che il castello di Santa Severa può raccontare.

Città Santa Severa, frazione di Santa Marinella

Provincia Roma

Regione Lazio

Coordinate GPS 42°00′57.64″N 11°57′25.09″E

Come arrivare

Puoi trovare tutte le informazioni utili per raggiungere Santa Severa sul sito http://www.castellodisantasevera.it.

Cosa visitare nei dintorni

– Cerveteri
– Tarquinia
– Ceri
– Lago di Bracciano

Per saperne di più

Per tutte le informazioni utili sul Castello di Santa Severa, compresi gli eventi e le aperture e l’accoglienza, è possibile consultare il  sito internet: http://www.castellodisantasevera.it/.

Nel 2019, Santa Severa è stata inserita dal Time nella prestigiosa lista delle 100 attrazioni turistiche più belle del mondo e premiata da TripAdvisor con il Traveller’s Choice. Se sei curioso di visitare altre mete selezionate dalla nota rivista settimanale americana, non perderti
– Zuccarello: capitale di un Marchesato (SV)

La rocca presente a Santa Severa è aperta al pubblico come polo museale. Se ti piace visitare i castelli e conoscerne la storia e le leggende, puoi trovarne molti altri nella sezione:
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Santa Severa è considerato uno dei più importanti siti archeologici sulla costa tirrenica. Se gli scavi e la storia antica ti appassionano, potrebbero interessarti anche gli articoli raccolti nella sezione:
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Santa Severa è stata una delle location cinematografiche nelle quali sono stati girati i film “Superfantozzi” nel 1986, “Tre metri sopra il cielo” nel 2004 e la serie TV “I Medici” nel 2016; è stata scelta anche dalla trasmissione “Matrimonio a prima vista”, in onda su Real Time e Discovery+ per ambientare una puntata.
Se ti piace visitare le location cinematografiche, puoi trovarne altre nella sezione:
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In Etruscan Places, una raccolta di saggi di viaggio pubblicata postuma nel 1932, D.H. Lawrence scrive: “Caere, […] fondò un porto chiamato Pyrgi e sappiamo che navi greche vi arrivarono in gran numero, con vasi, mercanzie e coloni dell’Ellade o della Magna Grecia, e che navi fenicie vi remavano direttamente dalla Sardinia di là dal mare, o fin da Cartagine, Tiro e Sidone. Ma anche gli etruschi avevano la loro flotta di navi, costruite con legname dei monti, incatramate con la pece di Volterra su a nord, armate con vele di Tarquinia e riempite con il grano delle fertili pianure, o con quei famosi oggetti etruschi di bronzo e di ferro, che venivano esportati ad Atene, a Corinto e nei porti dell’Asia Minore.
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A Santa Severa sono stati dedicati due dei francobolli della Serie Castelli d’Italia, rispettivamente:
– 22 settembre 1980 – Serie ordinaria – 30 L.
– 1 marzo 1988 – Valori Complementari – 100 L.
Francobolli Santa SeveraSe cerchi i castelli italiani immortalati nel celebre ciclo filatelico, ne troverai molti nella sezione dedicata:
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