La pittoresca Dolceacqua (IM)

Dolceacqua

Situata nel verde della Val Nervia, Dolceacqua è uno splendido borgo pittoresco che ha affascinato poeti e pittori come Monet.

Ancora due passi lungo il fiume Nervia e poi ecco uno scorcio talmente bello da sembrare dipinto. Un antico ponte in pietra a schiena d’asino che pare un “un gioiello di leggerezza” conduce alla base di un borgo medievale con palazzi alti e stretti che sembrano arrampicarsi sul fianco del monte Rebuffao; domina su tutto l’austero castello Doria, fondato su solida roccia ricoperta dal verde della vegetazione.
La bellezza ed il fascino di questo panorama di Dolceacqua non sembra mutato da quello che conquistò il pittore Claude Monet nel 1884, quando, insieme a Renoir, visitò questo “luogo superbo” e “villaggio straordinariamente pittoresco” che gli ispirò ben quattro tele.
DolceacquaAttraversiamo il ponte e ci troviamo a puntare la fotocamera là dove Monet sistemò il suo cavalletto; i pannelli posizionati dal Comune illustrano questa storia di emozioni e pennellate.
Proseguiamo seguendo anguste stradine lastricate da ciottoli e mattoni che conducono tra passaggi a tratti coperti; i carrugi alti e stretti, trapuntati da archi di raccordo tra edifici contrapposti, creano un’atmosfera misteriosa e fiabesca. Numerose piante e fioriere aggiungono colore a scorci pieni di poesia; tra le porte si intravedono negozietti e botteghe artigianali.
DolceacquaContinuiamo a salire lentamente fino al Castello Doria: un’ultima rampa e Dolceacqua si trasforma in una distesa di tetti rossi circondati dal verde; ci sono piantagioni di ulivi e montagne a fare da sfondo.
Superate le sale video ed espositive, che raccontano la storia del castello, del borgo e del suo territorio, si accede alla piazza d’armi; ci sono torri scoperchiate e una parte dei camminamenti è resa accessibile da una passerella metallica. Da ovunque si gode di un bel panorama, favorito dalla posizione dominante e strategica che il castello aveva in qualità di fortificazione a difesa e controllo del territorio.
DolceacquaNel 1270 lo acquistò Orberto Doria, l’eroico ammiraglio che aveva condotto Genova alla vittoria su Venezia nella battaglia di Candia e su Pisa in quella della Meloria; da allora il maniero fu la residenza dei Signori di Dolceacqua.
Nel corso di cinque secoli vide matrimoni importanti e congiure di palazzo; più volte i Doria di Dolceacqua si unirono a spose della casata dei Grimaldi, come ricordato dal Principe Alberto di Monaco nel corso delle sue visite nel 2013 e nel 2015.
Fu teatro di sanguinosi scontri, subì numerosi assedi e cadde il 27 luglio del 1745, dilaniato dai colpi di artiglieria sparati dagli eserciti spagnolo e francese, alleati durante un episodio della guerra di successione austriaca. Il terremoto del 1887 gli diede il colpo di grazia.
In queste sale, ormai diroccate, nel XIV secolo visse Imperiale I Doria, detto “il Tiranno”, ricordato per aver potenziato i commerci del feudo ma anche, secondo tradizione popolare, per aver esercitato lo ius primae noctis, imponendo così alle novelle spose di giacere con lui la loro prima notte di nozze.
Si racconta che fu per sottrarsi a questo odioso tributo che la bella Lucrezia, diciannovenne figlia di un fornaio, acconsentì a sposare in segreto Basso, suo amato. Ebbero giusto il tempo di giurarsi amore eterno e di scambiarsi le fedi; poco dopo giunsero le guardie di Imperiale. Non ci fu modo di fermarle: rapirono la bella Lucrezia e la portarono dal loro signore.
Imperiale non riuscì nel suo intento perché la fanciulla si ribellò con tutta la sua forza, arrivando a minacciare di togliersi la vita. Sperando di domarla, Imperiale la fece imprigionare in una delle celle situate alla base della grande torre circolare del castello. Fu invano: i giorni passarono ma Lucrezia non cedette e si lasciò morire di fame.
DolceacquaBasso, non vedendo tornare la moglie, radunò i suoi amici e compaesani, denunciando il torto subito e la situazione di oppressione del popolo. In breve gli animi si incendiarono e scoppiò una rivolta. Basso approfittò della confusione per intrufolarsi nel castello ed entrare nelle stanze del Marchese. Lo affrontò e, puntandogli un coltello alla gola, lo costrinse a firmare una serie di concessioni popolari e l’abrogazione dello ius primae noctis prima di darsi alla fuga.
La festa per la grande vittoria fu oscurata dalla notizia della morte di Lucrezia. Affinchè il suo sacrificio non fosse dimenticato, le donne di Dolceacqua inventarono un dolce a forma di sesso femminile, la michetta, ormai entrato a pieno titolo nella tradizione. Da allora, il 16 agosto di ogni anno, i giovani, accompagnati dalla banda musicale, vanno per i carrugi di Dolceacqua cantando canzoni alle fanciulle; le ragazze, affacciate alla finestra, sono libere di donare il loro cestino di michette al cantore che preferiscono.

Città Dolceacqua

Provincia Imperia

Regione Liguria

Coordinate GPS 43°50′52.72″N 7°37′25.74″E

Come arrivare

Nel sito http://www.dolceacqua.it/turismo/come_arrivare sono presenti tutte le informazioni aggiornate necessarie per poter raggiungere Dolceacqua in auto o con i mezzi pubblici.

Cosa visitare nei dintorni

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Per saperne di più

È possibile trovare molte informazioni utili su Dolceacqua sul sito internet: http://www.dolceacqua.it/turismo/.

Dolceacqua è sede nazionale dei borghi Bandiera arancione del TCI, il marchio di qualità turistico ambientale per l’entroterra. Se cerchi altri borghi con lo stesso marchio, potrebbero interessarti anche i seguenti articoli:
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Il Castello Doria di Dolceacqua è visitabile. Se ti appassionano i castelli italiani e vorresti conoscerne di nuovi, ne troverai molti nella sezione dedicata:
– https://www.travel-experience.it/category/idee/castelli/

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Il 9 maggio 2017 al Castello Doria di Dolceacqua è stato dedicato uno dei francobolli della Serie Europa, del valore facciale di 0,95 €.
Francobollo serie Europa su DolceacquaSe cerchi altri luoghi immortalati nei soggetti filatelici italiani, ne troverai molti nella sezione dedicata:
– https://www.travel-experience.it/category/i-luoghi-della-filatelia/

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