A Milano, in via Benaco, lungo i muri dell’associazione culturale Ohibò, l’artista Zed1 ha dipinto la fiaba urbana intitolata “Non si può andare contro natura”.
C’erano una volta due pesci rossi, una lei ed un lui. Un giorno i loro sguardi si incrociarono e da quel momento il loro mondo iniziò a cambiare.
Mentre nuotavano, le loro code si sfiorarono, provocando sensazioni per loro nuove. I loro corpi iniziarono ad allungarsi e le pinne anteriori si fecero mani e braccia per potersi toccare. Poi le loro dita si intrecciarono e, guardandosi negli occhi, scoprirono un reciproco sentimento.
Intanto i loro corpi continuavano a mutare: i seni di lei si fecero più pieni mentre sul petto di lui comparve la prima peluria scura. Infine, le loro code divennero piedi e gambe; insieme impararono che con le mani è possibile afferrare, stringere, accarezzare; insieme scoprirono la passione in un lungo bacio ad occhi chiusi.
Da allora fu tutto un rincorrersi e girarsi intorno ma entrambi continuavano una lenta metamorfosi. Il viso di lei iniziò ad allungarsi e tra i capelli neri, un po’ più corti, spuntarono piccole orecchie; le righe sottili del camicione andarono a striare il suo corpo candido. A lui spuntarono la barba e capelli neri sempre più folti fino a disegnare una criniera; i canini si fecero lunghi ed appuntiti.
Chissà se fu la loro diversità a separarli; egli si scoprì leone ed ella zebra.
Infine arrivò quel triste giorno nel quale l’istinto prevalse sui sentimenti e gli artigli di lui afferrarono il coltello con il quale iniziò a farla a fette. Affondò le zanne aguzze nella carne tenera del braccio di lei, scoprendo il sapore del sangue mentre gli occhi di lei lo guardavano sorpresi ed indifesi. Di nuovo i loro sguardi si incontrarono e fu per l’ultima volta.
A terra rimasero un teschio, ossa ben spolpate, una fetta di carne con le impronte di morsi ed una lunga gamba snella, con il polpaccio azzannato ed una scarpetta rossa ancora calzata.
“Non si può andare contro natura” è il verdetto ed il titolo di questo ciclo di murales. L’opera è stata realizzata nel 2014 da Marco Burresi, alias Zed1, lungo i muri dell’associazione culturale Ohibò, in via Benaco, Milano.
Non è semplice capire quale sia la morale che l’autore vuole trasmettere, di certo la storia lascia il dubbio ed un po’ di amaro in bocca
L’ultimo sguardo cade su quell’unica scarpetta rossa, il tratto distintivo di lei.
Città Milano
Provincia Milano
Regione Lombardia
Coordinate GPS 45°26′49″N 9°12′37″E
Come arrivare
“Non si può andare contro natura” si trova lungo un muro esterno dell’associazione culturale Ohibò, in via Benaco
A piedi: Usciti dalla fermata della Metropolitana Linea Gialla M3 Lodi TIBB, proseguire lungo corso Lodi verso il cavalcavia ferroviario. Svoltare a destra in Via Brembo e prendere la prima a sinistra, in via Benaco. Costeggiare il palazzo che ospita il Madama Hostel e svoltare l’angolo nel vicolo dell’associazione culturale Ohibò. Lì si trova la sequenza di murales che compongono “Non si può andare contro natura”.
In metropolitana: fermata M3 (linea gialla) LODI TIBB.
In treno: Qualsiasi stazione di Milano, poi proseguire in metropolitana.
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