Mille storie per la Sacra di San Michele (TO)

Sacra di San Michele

Sulla cima del monte Pirchiriano, la Sacra di San Michele domina la Val di Susa da oltre mille anni, collezionando storie sempre nuove da raccontare.

“[…] la badia di San Michele, posta sulla punta d’uno scoglio allo sbocco della valle di Susa. Mi parve cosa meravigliosa, e sentii risvegliarmisi dentro il diavolo dell’arte.”

Quando Massimo d’Azeglio vide la Sacra di San Michele per la prima volta, ne rimase conquistato e, colto dal fuoco dell’ispirazione, subito si mise al lavoro per realizzare la raccolta di storie e litografie che pubblicò l’anno dopo, nel 1829.
L’immagine che gli riempiva gli occhi era un po’ diversa da quella che possiamo ammirare oggi, perché all’epoca la Sacra non era ancora stata sottoposta agli importanti lavori di restauro affidati dai Savoia all’architetto d’Andrade, che introdusse quattro grandi pilastri e maestosi archi rampanti per risolvere i problemi di stabilità dell’edificio.
Sacra di San MicheleNon solo l’abbandono, i terremoti e l’effetto degli agenti metereologici ma anche l’opera dell’uomo avevano contribuito a danneggiare la splendida abbazia benedettina che, tuttavia, conservava il proprio fascino. Basti pensare che già due secoli prima della visita del d’Azeglio, i bombardamenti delle truppe francese avevano fatto crollare parte del Monastero Nuovo.
Narra una leggenda che, per sfuggire ai saccheggi ed alle razzie dell’esercito invasore, i valligiani andarono a nascondersi sul monte Pirchiriano, dove si trova la Sacra. Tra di loro c’era una bella pastorella di nome Alda. Un giorno dei soldati la videro e la rincorsero mentre ella cercava rifugio all’interno di una torre dell’Abbazia ormai abbandonata, pregando la Madonna di essere salvata. Raggiunta dagli sgherri e trovandosi in trappola, piuttosto che cedere alle loro brame, si gettò nel vuoto. Gli Angeli accorsero in suo aiuto, la presero in volo e la adagiarono al suolo indenne. Ella, invece d’essere umilmente grata di un così grande miracolo, si insuperbì e subito volle che tutti gli abitanti ne fossero al corrente. Non contenta, volle dare una dimostrazione e si gettò di nuovo dalla torre. Questa volta non ci fu intervento divino, ed ella si schiantò al suolo, maciullandosi in così tanti pezzi che quello più grande risultò essere un orecchio.
Torre della Bell'Alda della Sacra di San MicheleLa leggenda della bell’Alda è solo una delle tante che ammantano la storia millenaria della Sacra di San Michele. Questa ha inizio alla fine del X secolo, quando San Giovanni Vincenzo, arcivescovo di Ravenna, si ritirò in eremitaggio in val di Susa, sul monte Caprasio. Una notte gli apparve in sogno l’Arcangelo Michele, ordinandogli di costruire un santuario. Obbediente, San Giovanni iniziò a raccogliere i materiali necessari all’impresa ma ogni mattina, al suo risveglio, quelli non c’erano più. Dopo vari tentativi, decise di vegliare per scoprire le modalità del furto. Così, una notte, in un frullio d’ali, vide un gruppo di angeli e colombe mentre prendevano le lastre di pietra e le portavano in cima al monte Pirchiriano. Accettando l’accadimento come un segno della volontà divina, San Giovanni trasferì lì i suoi sforzi.
Nello stesso periodo, Hugon di Montboissier, ricco aristocratico francese, si recò a Roma per ricevere l’indulgenza. La penitenza scelta per lui fu l’erezione di un’abbazia. Tornando verso casa, Hugon passò per la Val di Susa, dove, due secoli prima, l’esercito longobardo di Re Desiderio si era opposto con coraggio ai Franchi di Carlo Magno. Scelse la cima del monte Pirchiriano, luogo perfetto per vegliare sul passaggio di eserciti e pellegrini; pose le fondamenta sulla roccia viva e scelse il monaco Adverto, suo conterraneo, per essere il primo abate di quello che sarebbe stato un monastero benedettino.
Nacque così la Sacra di San Michele e presto acquistò fama e grandezza, diventando un luogo di sosta ambito, con le celle per riposare, ottimo cibo preparato nelle cucine e la possibilità di effettuare il cambio dei cavalli. C’erano anche il refettorio, un’infermeria ed una biblioteca, giunta fino a noi nonostante incendi e saccheggi.
Biblioteca della Sacra di San MicheleVista la grande affluenza di viaggiatori illustri e pellegrini lungo la via Francigena, già nel XII secolo si decise di ampliare la chiesa, che è qui, proprio al di sopra delle nostre teste. Pilastri enormi ed ampie arcate ne sorreggono il pavimento. Stiamo salendo i gradini del vertiginoso “Scalone dei morti”, dove ossa, scheletri e mummie, appartenuti ai monaci defunti, hanno riposato nella grande nicchia a destra fino al 1936. Ci guardiamo intorno stupiti dalla maestosità di questo ambiente ma la vera sorpresa è in cima. Varcando il “Portale dello Zodiaco” restiamo ammirati dalle costellazioni e scene bibliche e racconti mitologici che il Maestro Nicolao scolpì nel 1130 lungo colonne e capitelli per invitare i visitatori ad abbandonare l’ira e gli altri vizi capitali prima di continuare l’ascesa verso la luce.Capitelli Sacra di San Michele

Voi che andate in su o forse scendete,
leggete i versi che descrisse Nicolao

Seguiamo la nostra guida sulla terrazza panoramica che domina la bassa Val di Susa e poi dentro la chiesa, nella quale, entrando, sotto il pilastro sinistro della prima campata, si vede spuntare la vetta della montagna.
Nuovi racconti ed aneddoti si rincorrono tra le colonne affrescate e tra le navate, dove riposano le spoglie di ventiquattro reali di casa Savoia; non è possibile riassumere in poche righe mille anni di storia e leggende.
La Sacra di San Michele è un luogo che affascina e stupisce, una solida sentinella di pietra, un punto di riferimento, un luogo magico che talvolta sembra emergere dalle nuvole. Venite a scoprirlo e troverete molte altre storie da raccontare.

Città Sant’Ambrogio di Torino

Provincia Torino

Regione Piemonte

Coordinate GPS 45°05′53″N 7°20′37″E

Come arrivare

Puoi trovare tutte le informazioni utili per raggiungere la Sacra di San Michele nel sito internet: https://www.sacradisanmichele.com/it/come-arrivare/

Cosa visitare nei dintorni

– Avigliana (TO)

Per saperne di più

È possibile trovare molte informazioni utili sulla Sacra di San Michele sul sito internet: https://www.sacradisanmichele.com/it/.

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Il 29 settembre 2007 le poste italiane hanno celebrato la Sacra di San Michele con un francobollo del valore facciale di 0,60 €.
Francobollo Sacra di San Michele Se cerchi i luoghi italiani celebrati dalla filatelia italiana, ne troverai molti nella sezione dedicata:
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