San Fruttuoso di Capodimonte (GE)

Lungo la costa genovese, tra Camogli e Portofino, in una piccola baia dai colori mozzafiato dove la natura regna ancora quasi incontaminata ed il fondale del mare ha meravigliosi tesori da offrire, l’Abbazia di San Fruttuoso e la Torre Doria sono gioielli antichi e bellissimi da visitare, vivi di leggende e storie da raccontare.

Il 29 agosto 1954 era una giornata ventosa e le bandiere delle barche e delle navi ancorate nella baia sventolavano energicamente. Sulla spiaggia di San Fruttuoso si era radunata una gran folla, nella quale spiccavano le divise bianche dei marinai schierati sull’attenti per rendere omaggio al ministro Taviani, al sindaco, al prefetto e alle altre autorità presenti all’evento. Quando le onde si furono calmate e dopo la solenne benedizione impartita dal Monsignor de Cagno, seguita dal lancio di una corona di alloro nel mare, ebbe inizio la cerimonia di posa della statua del “Cristo degli Abissi”, alta due metri e mezzo, pesante duecentosessanta chili, una statua fusa dal bronzo delle eliche di navi e sommergibili rimasti alla fonda a La Spezia dopo la seconda guerra mondiale. Fu modellata dallo scultore Guido Galletti su richiesta di Duilio Marcante, famoso pioniere della subacquea. La statua raffigura Cristo con l’espressione estatica e le braccia levate al cielo in una benevola preghiera. Da un pontone gru la statua fu calata lentamente sul fondale marino a circa diciassette metri di profondità, con l’aiuto dei subacquei di “Mondo Sommerso” che si occuparono anche di liberarla dall’imbragatura. Da allora “dalle acque trasparenti si vedono alzarsi le braccia che assolvono e benedicono chi riposa per sempre nel mare e chi dal mare trae la vita“. Qui si immergono i sub desiderosi di vedere la celebre scultura mentre esplorano quel favoloso mondo blu, popolato di pesci, all’interno dell’Area Marina Protetta di Portofino. Poco lontano nuotano i bagnanti, godendo dell’acqua fresca e pulita, per poi andarsi ad asciugare al sole, distesi sulla stretta spiaggia di ciottoli che arriva fino all’Abbazia di San Fruttuoso, bella ed elegante, con la facciata traforata da due ordini di finestre bifore e trifore, il tetto con coperture di ardesia ed il campanile a forma ottagonale.
Pochi sanno che la spiaggia fu fatta artificialmente con dei detriti alluvionali all’inizio del secolo scorso e che prima di essa l’acqua del mare lambiva l’antica abbazia benedettina. Oggi come allora, al di sotto degli arconi su cui poggia l’abbazia, riposano le barche dei pescatori che abitano il piccolo borgo marinaro di San Fruttuoso di Capodimonte, composto da qualche casa e ristorante che si contendono il poco spazio ai piedi del monte di Portofino, verde e selvaggio, dal quale passano i sentieri boschivi che portano fin qui, percorribili solo a piedi.
foto bosco a San Fruttuoso di CapodimonteSotto gli arconi, in corrispondenza della piccola chiesa più antica, zampilla una fonte leggendaria, che i recenti lavori di restauro del FAI hanno di nuovo reso accessibile ai visitatori in un percorso museale: fu indicata a San Prospero, allora Arcivescovo di Tarragona, in Spagna, da un angelo, che gli apparve in sogno. Erano gli inizi dell’VIII secolo e gli Arabi stavano invadendo il sud della penisola Iberica come un’ondata che tutto travolgeva. L’angelo esortò l’ecclesiastico a mettersi in salvo insieme ai suoi discepoli, portando con sé le reliquie di San Fruttuoso di Tarragona, vescovo e martire, morto per le persecuzioni ai Cristiani volute dall’imperatore Valeriano. Era stato arso vivo nel 259 dopo Cristo insieme ai suoi diaconi e le sue ceneri erano state raccolte in una piccola urna. Secondo le indicazioni dell’angelo, Prospero avrebbe trovato riparo in una grotta vicino ad un’insenatura marina, nascosta dalla fitta vegetazione e ricca dell’acqua di una fonte purissima e perenne. La grotta era abitata da un drago, ma se ne sarebbe occupato l’angelo stesso. Così fece e Prospero trovò il luogo indicato nel sogno e fondò una piccola chiesa in prossimità della fonte. Col tempo la chiesa crebbe d’importanza, sia perché si diffuse la notizia che custodiva le ceneri di San Fruttuoso, sia perché costituiva un importante punto di approvvigionamento d’acqua dolce per i naviganti che, in cambio, portavano doni preziosi. Più volte la chiesa fu saccheggiata o distrutta dalla ferocia dei pirati saraceni e più volte fu ricostruita dai monaci, che infine fondarono un’abbazia, inizialmente basiliana e poi benedettina. Dal XII secolo questa godette dei doni e della protezione dell’importante famiglia genovese dei Doria, che ne finanziarono la crescita e l’abbellimento in cambio della possibilità di seppellirvi i loro defunti. Foto chiostro cinquecentesco dell'Abbazia di San Fruttuoso di CapodimonteEcco la sala capitolare gotica e il bel chiostro cinquecentesco dal quale si accede alla cripta, con le tombe in marmo a bande orizzontali bianche e grigie disposte su tre lati; ecco l’antica chiesa romanica con il pavimento del X secolo: sono visitabili insieme al complesso monastico ed al corpo a mare, del XIII secolo, dove è stato allestito un museo per raccontare la storia dell’abbazia. Affacciandosi alle bifore si gode di un panorama meraviglioso di “pietra e mare e grandi alberi selvaggi”.
Poco più in alto c’è la torre di guardia cinquecentesca voluta dall’ammiraglio genovese Andrea Doria per difendere l’abbazia ed il borgo dalle feroci incursioni dei pirati barbareschi e del corsaro Dragut. Era munita di cannoni in bronzo, un bombardiere, numerosi moschetti e archibugi, ed ancora riporta lo stemma di famiglia, l’aquila imperiale, sulle facciate rivolte al mare.
foto panorama di San Fruttuoso di CapodimonteÈ la prima cosa che si nota arrivando a San Fruttuoso con il battello da Camogli: si erge orgogliosa e fiera su un costone di roccia, al di sopra dei “grandi alberi selvaggi” che la circondano; l’abbazia, invece, è appena nascosta dietro l’ansa del promontorio e, oltre la curva, appare improvvisa e meravigliosa come un miracolo.
Sia la torre che e l’abbazia sono entrambi incastonati nel verde, la folta vegetazione quasi incontaminata del Parco Naturale di Portofino. Sono due gioielli che vale la pena visitare, così come sa apparire prezioso il mare su cui si affacciano che, talvolta, assume il colore dello smeraldo, talvolta quello dello zaffiro.

Città San Fruttuoso di Capodimonte

Provincia Genova

Regione Liguria

Coordinate GPS 44°18′58″N 9°10′30″E

Come arrivare

In auto: da Genova. Non è possibile arrivare a San Fruttuoso in auto, ma solo a piedi o in battello. Sia i sentieri a piedi che i battelli partono da Portofino o da Camogli

In treno: Non è possibile arrivare a San Fruttuoso in treno, ma solo a piedi o in battello. Sia i sentieri a piedi che i battelli partono da Portofino o da Camogli. Ci sono anche battelli estivi che partono dal porto antico di Genova.

In battello: un elenco esaustivo delle possibili partenze e delle compagnie che servono San Fruttuoso è indicato nel sito http://www.sanfruttuoso.eu/toc.htm.

A piedi: un elenco esaustivo dei sentieri da prendere per arrivare a San Fruttuoso è indicato nel sito http://www.sanfruttuoso.eu/toc.htm.

Cosa visitare nei dintorni

Camogli
– Santa Margherita Ligure
– Portofino

Per saperne di più

È possibile trovare tutte le informazioni relative a San Fruttuoso sui siti internet: https://www.fondoambiente.it/ e http://www.sanfruttuoso.eu/.

L’Abbazia di San Fruttuoso è uno dei beni del FAI; trattano lo stesso argomento anche i seguenti articoli:
L’Abbazia di Sesto al Reghena (PN) – segnalato come luogo del cuore.
Villa del Balbianello (CO) – bene aperto al pubblico.
– Le monache del monastero di Torba (VA) – bene aperto al pubblico.
L’enigma del Castello di Avio (TN)  – bene aperto al pubblico.
Il Bosco di San Francesco d’Assisi (PG) – bene aperto al pubblico.
Parco Villa Gregoriana a Tivoli (ROMA) – bene aperto al pubblico.
L’Abbazia di Santa Maria di Cerrate (LE) – bene aperto al pubblico.
I riflessi di Torre Mattoni (TA) – segnalato come luogo del cuore

La vicina Camogli è stata insignita della Bandiera Blu; se cerchi altre mete riconosciute a livello internazionale per le loro qualità ambientali ed eco-sostenibilità, potrebbero interessarti anche:
– Arona (NO), con il Parco della Rocca ed il Sancarlone
Castelsardo (SS)
– Gardone Riviera (BS), vicino al Vittoriale degli Italiani
– Finale Ligure (SV), con il bellissimo centro di Finalborgo
– Marina di Ginosa (TA) e la Torre Mattoni
Noli (SV)
Numana (AN), con il monumento dedicato allo sciabegotto
Ostuni (BR)
Sperlonga (LT)
Varigotti (SV) e la baia dei Saraceni

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