A Consonno è sempre festa (LC)

Nata per essere la Las Vegas Lombarda, Consonno rappresenta il fantasma di un sogno abbandonato.

A Consonno è sempre festa” recita uno dei cartelli di benvenuto che accompagnano i visitatori a Consonno, il paese dei balocchi della Brianza, adagiato su un monte, in posizione panoramica, a circa settecento metri sul livello del mare.
Seguiamo a piedi la strada asfaltata che serpeggiando sale lentamente; ci sono alberi ai lati della strada e montagne tutte intorno.
Chi vive a Consonno campa di più“.
A Consonno tutto è meraviglioso“.
Consonno è nata per essere la “Las Vegas lombarda”, con sale da gioco, sale da ballo ed il salone delle feste con la pista da ballo all’aperto. Un minareto sovrasta la galleria dei negozi arabeggianti; ci sono sfingi egiziane, pagode cinesi, hotel di lusso con colonne doriche ed un portale di ingresso imponente come quello di un castello medievale.
Consonno è un grande centro di divertimento che funziona a pieno regime. Ci sono serate danzanti, grandi ospiti (dai Dik Dik a Pippo Baudo e numerosi cantanti degli anni Sessanta), le luci sono sempre accese in questo mondo multicolore in cui tutto invita al divertimento e alla spensieratezza.”
Il ricordo di musica e risate sbiadisce come un’eco lontana: qui intorno ci sono il silenzio e la natura che si sta riprendendo i suoi spazi.
Continuiamo a camminare sotto cartelli arrugginiti, sulla strada a tratti dissestata.foto entrata a Consonno Uno gnomo disegnato su un pilastro ci guarda severo. Del “pavesino” resta solo una struttura in cemento disseminata di cocci, foglie secche e qualche scritta su muri e colonne.
Le erbacce hanno invaso la galleria; i negozi sono chiusi da serrande forzate ormai da tempo. Dentro, il pavimento è coperto di calcinacci e rifiuti; il senso di squallore dell’abbandono è contrastato dai colori vivaci dei murales alle pareti. Tra le immagini fantasiose notiamo dichiarazioni d’amore, slogan, messaggi politici e scritte senza senso.
Entriamo calpestando pezzi di intonaco e qualche carta da gioco; abbandonati a terra ci sono anche i resti di una confezione di giocattoli di cinquant’anni fa e vecchi trafiletti di giornale, forse i resti di un rosario, alcune perle, pezzi di vetro e cocci di bottiglie, vecchie lattine accartocciate, foglie secche. In mezzo ad una stanza campeggia una vecchia poltrona sfondata, altrove c’è la rete di una branda sgangherata.
Nel salone di quello che è stato l’albergo, poi casa di riposo, un dipinto a muro illustra Consonno in tutto il suo splendore e la confronta con la semplicità del vecchio borgo del quale ha preso il posto, prima che gli ambiziosi progetti dell’imprenditore Conte Mario Bagno, cavalcando il boom edilizio degli anni sessanta, ne decretassero la distruzione per poter costruire la nuova realtà : “Le ruspe attaccavano le case con ancora all’interno gli abitanti o gli animali nelle stalle – ricorda Roberto Milani – bisognava scappare fuori in fretta e furia“.
Oggi lo sfarzo fantasioso e brillante ha lasciato il posto a vetri sparsi ovunque, finestre rotte, resti di armadi e intelaiature in legno, una vecchia scala pericolante, le vecchie camere da letto, il tutto devastato prima dalla tracotanza che portò all’abbandono, poi dal tempo e dai rave.Foto costruzione di ConsonnoFu infatti l’incessante lavoro delle ruspe che seguivano gli estemporanei capricci del Conte senza la necessaria fase di progettazione, a favorire il dissesto idrogeologico che, spinto dalle abbondanti piogge del novembre del 1966 e poi nel 1976, causò una serie di frane di fango e pietrisco che ostruirono la strada che portava ad Olginate. Nonostante ciò i lavori proseguirono per realizzare progetti sempre più grandiosi, ostacolati dalle iniziative di protesta contro le opere di distruzione, mentre Consonno perdeva il fascino della novità e i pochi abitanti rimasti nel vecchio borgo vivevano “accampati” nelle baracche dei cantieri del Conte.
A farsi beffa di progetti così grandiosi e tristemente naufragati, sono rimasti  la Chiesa di San Maurizio con l’attigua casa del cappellano ed il cimitero, uniche testimonianze di un piccolo centro abitato sacrificato a fantastiche visioni di guadagni e divertimenti. Qualcosa dell’antico borgo è sopravvissuto non solo nella memoria.

Città Consonno (Olginate)

Provincia Lecco

Regione Lombardia

Coordinate GPS 45°47′07″N 9°23′36″E

Come arrivare

In auto: da Olginate. Si imposta il navigatore per via Belvedere-Olginate e continuando per la strada si arriva in via per Consonno-Consonno. Consiglio di fare questa strada perché così si possono vedere tutti i vecchi cartelli di ingresso alla città (“A Consonno è sempre festa”).

Cosa visitare nei dintorni

– Lecco.

Per saperne di più

Ho trovato molte informazioni utili su Consonno nel sito internet: http://www.consonno.it

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