Umbriano continua la sua guardia (TR)

Situata nel cuore verde del ternano, a difesa della Valnerina e della bella Basilica di San Pietro in Valle, l’antica Umbriano vanta una storia millenaria. Isolata e ormai disabitata, emerge orgogliosa dalla fitta boscaglia: la sua torre di avvistamento è ancora intatta e ben visibile dai luoghi circostanti.

A quei tempi i Saraceni si erano insediati nell’Italia meridionale e prosperavano con razzie e saccheggi e vendendo i propri servigi di mercenari alle Signorie locali, sempre in lotta tra loro. Nell’anno 843 erano arrivati perfino a saccheggiare la basilica di San Pietro in Vaticano e la reazione delle potenze riunite in nome della Cristianità non bastò a scacciarli. Ben lo sanno città come Capua, Bari e Benevento; perfino papa Leone IV non si sentiva più al sicuro dal “nero periglio che vien dal mare”, al punto che fece erigere intorno al Colle Vaticano la cinta muraria lunga tre chilometri che passò alla storia come “Mura Leonine”. Non stupisce che la bella abbazia di San Pietro in Valle, situata nel cuore verde dell’Umbria e a sua volta già saccheggiata, volle erigere delle fortificazioni in difesa del territorio: nell’890 sorse Umbriano su un precedente insediamento degli Umbri e successivamente furono costruite le rocche di Precetto e Matterella del bel borgo di Ferentillo.foto Umbriano vista da lontanoEccola lì, proprio dall’altra parte della gola rispetto all’abbazia: quella è l’alta torre di avvistamento di Umbriano. È a base quadrata, situata in posizione strategica, imprendibile, a strapiombo su uno sperone roccioso del versante nord del monte Sant’Angelo, nella Valnerina. Era in grado di comunicare a vista con le altre fortificazioni circostanti, in una rete di controllo e protezione. Ai suoi piedi si sviluppò un nucleo abitativo con belle case in pietra dalle facciate murate a calce, sviluppate su più piani. C’erano stalle e ampie cantine con volte a botte e scale esterne e focolari e stanze con finestre con davanzali che si affacciavano sulla valle. Furono costruite le mura di cinta interrotte da una porta ogivale d’accesso al paese. C’era anche una bella chiesetta affrescata dedicata a San Rocco. Ben presto Umbriano si sviluppò lungo il pendio del monte e già intorno all’anno 1000 aveva la struttura attuale. I suoi cittadini potevano coltivare le terre fertili della valle e pescare e controllare il passaggio delle merci e godevano ancora delle stesse concessioni quando l’abate di San Pietro in Valle concesse Umbriano al comune di Spoleto nel XIII secolo. Ricchezza e prosperità permisero la ristrutturazione e fortificazione delle mura e la costruzione di bastioni nel XV secolo e nel 1570, quando Umbriano era sotto il dominio dei conti Cybo-Malaspina di Ferentillo. La sua storia è rimasta legata alle sorti di Ferentillo: ancora oggi appartiene a questo Comune.
Fu l’isolamento a decretare la condanna di Umbriano: non ci sono strade a collegarla al resto del mondo ma solo sentieri di montagna, non carrozzabili, che si snodano lungo chilometri di boschi di lecci e carpini. Il più breve ma non meno suggestivo scende fino a Colleponte in una trentina di minuti, coprendo un dislivello di centotrentadue metri in un paio di chilometri.
Il lento e continuo spopolamento del paese terminò nel 1950, quando se ne andò anche l’ultima famiglia. Da allora il silenzio è interrotto solo dal fischio del vento, dal cadere delle foglie in autunno, dai rumori degli animali che abitano la montagna o da quello dei rari visitatori. Un po’ alla volta la vegetazione ha ripreso i suoi spazi e l’incuria e il tempo hanno fatto crollare tetti e solai. foto scorcio di UmbrianoCespugli di rovi hanno invaso le soglie delle case e la strada in alcuni punti è ridotta ad una linea bianca sconnessa di polvere, pietre e sassi. Nonostante il pesante degrado la struttura di Umbriano è ancora ben leggibile: il campanile della chiesetta svetta ancora poco oltre la porta d’accesso del paese. Questa, ancora integra ed elegante quanto inaspettata, sembra invitarci ad entrare per fare un’esperienza surreale quanto suggestiva. Porte ad arco abbellite da conci, finestre aperte sulla valle, travi a vista e focolari fanno ancora bella mostra di sé mentre, al di sopra della fitta boscaglia, svetta ancora integra l’antica torre di avvistamento che, nei secoli, continua la sua guardia.

Città Umbriano

Provincia Terni

Regione Umbria

Coordinate GPS 42°38′22.2″N 12°48′56″E

Come arrivare

A piedi: da Colleponte. Da Largo Pompeo Santini, dove c’è una fontana, si sale seguendo le indicazioni “Via di Roma – Via di San Francesco”. Dopo poche decine di metri si prende a destra per un ponte, seguendo le indicazioni per Umbriano. Poco dopo la strada da asfaltata diventa brecciata e si arriva ad una triforcazione: prendere la strada di sinistra (cementata), che sale rapidamente. Si prosegue sempre dritti, seguendo la strada che presto diventa un sentiero sterrato nel bosco. Si prosegue fino ad un bivio, cui bisogna andare a destra in piano. Si prosegue senza difficoltà per una ventina di minuti fino ad arrivare alla porta di accesso di Umbriano. La visita del borgo può iniziare, ma fare attenzione ai rovi ed alle strutture pericolanti.

In auto: da Terni. Seguire la SP209 in direzione Ferentillo per una ventina di chilometri, fino a Colleponte. Qui è necessario lasciare l’auto e proseguire a piedi.

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Ferentillo (TR)

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