Situato nel cuore della Puglia, lo splendido Castel del Monte continua a far parlare di sè per la sua immagine tanto familiare, per la semplicità del suo aspetto elegante e l’alone di mistero che circonda la sua nascita.
Una fune ben tesa e infuocata si staglia contro il cielo terso mentre un funambolo dà spettacolo muovendo su di essa un passo alla volta.
La piccola folla raccolta nel cortile del castello lo osserva rapita trattenendo il fiato. Sono in corso i festeggiamenti per l’incoronazione di Viola nel regno di Altomonte in una delle scene del film “Il racconto dei racconti” (“The Tale of Tales”), uscito in Italia nel 2015 e ispirato ad una raccolta di novelle popolari di Giambattista Basile intitolata “Lo cunto de li cunti” e pubblicata nel XVII secolo. Il castello di Altomonte ripreso nel film è l’inconfondibile Castel del Monte pugliese. La sua forma ottagonale semplice ed elegante ci passa davanti agli occhi ogni giorno: dal 1998 è raffigurata sul retro delle monetine italiane da un centesimo di Euro. Nel 1977 era stato scelto quale soggetto del francobollo da 200 Lire della serie “Europa” e tre anni dopo entrò a far parte nella serie filatelica ordinaria “I castelli d’Italia” con il valore facciale di 20 Lire. Nel 1986 comparve nelle riprese del film “Il nome della Rosa” e circa dieci anni dopo entrò a far parte della lista dei beni UNESCO, Patromonio dell’Umanità.
Nonostante la familiarità che abbiamo con la sua immagine, vederlo dal vivo è un’emozione grandissima: lo si scorge già in lontananza, piccolo e bellissimo, il bianco della pietra calcarea contro l’azzurro del cielo pugliese e il verde della collina della quale occupa la sommità. Ha la forma di un ottagono regolare, con otto facciate, otto spigoli e una torre ottagonale in corrispondenza di ciascuno spigolo. Le torri sono poco più alte rispetto alle facciate, che sono prive di ornamenti e hanno finestre a forma di monofora al piano terra ed eleganti bifore per illuminare il primo piano.Avviciniamoci al castello e seguiamo la stradina di ghiaia che lo circonda. Prendiamoci il tempo per passeggiargli intorno, osservandone i particolari e il verde paesaggio circostante.
La prima cosa che colpisce di Castel del Monte è la sua lineare semplicità: le sue forme sono pure, senza fronzoli e hanno un ritmo regolare scandito dalla sua composizione geometrica. Le torri poggiano su uno zoccolo rialzato solcato da una profonda canalina per la raccolta dell’acqua e sono tratteggiate da strette feritoie. Arriviamo davanti alla facciata che guarda verso est: qui c’è l’entrata principale, sottolineata dalla presenza di due rampe di scale simmetriche, disposte “a tenaglia” ai lati dell’ingresso e dal portale monumentale in breccia corallina, di un delicato colore rosato. Varcando l’ingresso entreremo nel locale che ora è adibito a biglietteria.
Un altro aspetto che colpisce di Castel del Monte è la sua struttura: non è circondato da mura di cinta, né da un fossato; è sì sulla sommità di una collina, ma questa ha pendii morbidi e nessuna difesa naturale. Non ha un ponte levatoio ma oltre il portale ci sono le tracce della presenza di una saracinesca a scorrimento. Le torri presentano delle feritoie ma sono troppo strette e profonde per essere usate da dei balestrieri. Questi elementi ci fanno dubitare che Castel del Monte fosse una fortezza militare. L’assenza di una stalla ci fa altresì dubitare che questa potesse essere una palazzina di caccia, anche se non possiamo escludere che ci fossero piccoli edifici in legno nei pressi nel castello, magari adibiti a scuderia. Girando per le sale ci rendiamo conto che non c’erano locali dedicati alle cucine ma c’erano grandi camini che avrebbero potuto essere usati per riscaldare le vivande. I lavori di restauro che si sono succeduti nel tempo ne hanno probabilmente alterato la struttura, rendendo più difficile trovare degli indizi sul significato e l’importanza che aveva Castel del Monte quando fu costruito. Un’aura di affascinante mistero avvolge il castello. Qualcuno, basandosi su misurazioni e osservazioni empiriche, ipotizza che fosse un osservatorio astronomico: ad esempio ai lati dell’ingresso principale ci sono due colonne sormontate ciascuna da un leone, dei quali uno volge lo sguardo nel punto in cui il sole sorge al solstizio d’estate e l’altro nel punto in cui sorge al solstizio d’inverno. Qualcuno suggerisce che potesse essere un percorso iniziatico o un tempio del sapere, vista l’assenza di corridoi e il conseguente percorso obbligato per passare da una all’altra stanza, tutte di forma trapezoidale, per un totale di otto stanze per piano. Qualcuno vede nella forma dell’ottagono una forma mistica, la sintesi di un cerchio, simbolo del divino, e di un quadrato, simbolo dell’umano. Qualcuno ha ipotizzato che la forma di Castel del Monte dovesse ricordare il Santo Graal, o forse lo custodisse davvero: Federico II di Svevia, l’ecclettico “Stupor Mundi” cui è dovuta la costruzione del castello, aveva guidato la VI Crociata in Terra Santa e lì aveva trascorso alcuni mesi in missione. Forse, oltre agli accordi diplomatici e alla restituzione di Betlemme e Nazaret da parte dei Musulmani, l’imperatore era riuscito ad ottenere anche la Santa Reliquia. Qualcuno sostiene che la forma di Castel del Monte rappresenta la corona della casata Sveva.
Anche il cortile è ottagonale, centrale e senza un tetto a nascondere il cielo; è reso accessibile da tre porte, in corrispondenza delle quali si aprono tre finestre al piano superiore. Pare che al centro del cortile ci fosse una vasca di marmo talmente grande da occuparlo quasi completamente, anch’essa ottagonale, andata perduta.
Esploriamo le sale, spogliate dagli arredi, affascinanti nella loro semplicità. I resti colorati di un mosaico pavimentale e le tracce di affreschi dietro le colonne ci fanno immaginare ambienti raffinati. Le porte, le finestre, i costoloni e le pietre di volta del sottiffo sono decorate da eleganti finiture in breccia corallina, che risalta sul biancore della pietra calcarea.Le soglie rialzate, la presenza di numerose canaline e delle cinque cisterne sulle torri richiamano alla mente la possibiltà che in queste stanza scorresse l’acqua. Per questo qualcuno sostiene che Castel del Monte fosse un hammam, anche in virtù del fatto che Federico II era stato educato alla corte di Palermo e quindi fortemente influenzato dalla cultura araba.
Mentre i dubbi sulle funzioni di Castel del Monte continuano ad alternarsi nelle tesi degli studiosi, una certezza storica è che nel 1246 qui furono festeggiate le nozze tra Violante, figlia naturale di Federico II e il conte di Caserta Riccardo Sanseverino, amico leale dell’imperatore. Violante era giovane e bella e la immaginiamo abbigliata nei ricchi vestiti dell’epoca, circondata da nobili e cortigiani, accorsi al castello per festeggiare il lieto evento. Eccoli lì, riuniti nel cortile con lo sguardo rivolto verso il cielo: osservano un funanbolo che dà spettacolo spingendo un passo dietro l’altro su una fune infuocata.
Città Castel del Monte
Provincia Barletta – Andria – Trani
Regione Puglia
Coordinate GPS 41°05′03″N 16°16′17″E
Come arrivare
In auto: da Bari. Autostrada A16 Bari-Napoli, uscita Andria-Barletta e proseguire lungo la Strada Statale SS170 per una ventina di chilometri.
In treno: Stazione di Andria; da qui è possibile usufruire del servizio navetta offerto dalle autolinee andrianesi. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito http://www.autolineeandriesi.it/index.html
In autobus: da Andria. Le autolinee andrianesi offrono un servizio navetta che collega Castel del Monte ad Andria. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito: http://www.autolineeandriesi.it/index.html.
Cosa visitare nei dintorni
– Altamura (BA).
Per saperne di più
È possibile trovare tutte le informazioni relative a Castel del Monte sul sito internet: http://www.casteldelmonte.beniculturali.it/
Nel 2014 a Castel del Monte sono state girate alcune scene del film “Il racconto dei racconti” di Matteo Garrone ed il castello appare nella locandina del film insieme a Roccascalegna. Se vuoi curiosare tra altre location cinematografiche, non perderti gli articoli raccolti nella sezione dedicata:
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